Il cibo deve essere innanzitutto buono e poi bello da raccontare, da vedere, da preparare, da servire. Pertanto definire “bello” un cibo significa ridurlo ad un oggetto visuale, senza considerare gli aspetti organolettici e nutrizionali.
Chiediamoci innanzitutto che cos’è il cibo?
Si definisce alimento ogni sostanza o insieme di sostanze in qualsiasi stato della materia e struttura, assimilata da un organismo vivente per la propria nutrizione, quindi tutto ciò che mangiamo e beviamo ai fini del sostentamento fisico.
Nelle società ricche come la nostra il cibo non è più un bisogno primario dell’uomo ma una merce come le altre e come tale rientra nella società dell’immagine, nell’apparire più che nell’essere. Pertanto definire “bello” un cibo significa ridurlo ad un oggetto visuale, senza considerare gli aspetti organolettici e nutrizionali.
Qual è la verità?
Il filosofo Feuerbach asseriva:” Noi siamo quello che mangiamo”. In realtà il cibo influenza non solo il fisico ma anche la coscienza ed il modo di pensare. Infatti il cibo che ingeriamo attraverso un processo alchemico si trasforma e diventa parte del nostro sangue, delle nostre cellule. Si desume che se ingeriamo Cibo non Cibo (Junk Food) il nostro organismo si ammala delle cosiddette “malattie moderne” (Malattie Cardiovascolari, Tumori ed Intolleranze/Allergie). Questa forte correlazione tra cibo e salute era già conosciuta 2.500 anni fa dal padre della medicina, Ippocrate, che sintetizzava così il suo pensiero “Fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo“.
Come si fa un cibo Buono?
Innanzitutto si parte da un “atto agricolo”: selezionando cibi di eccellente qualità, prodotti con lavorazioni e criteri che rispettino l’ambiente e le tradizioni locali, favoriscono la biodiversità e un’agricoltura equa e sostenibile. Successivamente si trasformano attraverso un “atto gastronomico” producendo cibo Buono, Pulito e Giusto.
Per tale ragione presto notevole attenzione alla fase agricola coltivando in modo naturale ed alla trasformazione attraverso la ricerca di antiche ricette e l’attento studio dei processi di trasformazione che preservino i valori nutrizionali e le caratteristiche organolettiche.
L’attenzione alla salute del cliente e l’alta qualità sono le linee guida della mia attività.