Guida alla scelta della farina: dal tipo 00 alla integrale

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In una dieta equilibrata e sana, la scelta della farina gioca un ruolo fondamentale. Ma che significano questi numeri che si trovano sulle confezioni: farina tipo 00, 0, 1, 2 e integrale? E quale farina è meglio scegliere per ogni ricetta? Questo articolo cercherà di spiegare il significato dei tipi di farina.

La classificazione delle farine, 00, 0, 1, 2, e integrale, si riferisce al grado di raffinazione del grano, ovvero, quanto la farina è stata pulita dalle sue parti meno digeribili. La farina tipo 00 è la più raffinata, priva quasi totalmente di crusca e germe del grano. Proseguendo con la farina tipo 0, 1 e 2, si aumenta la presenza di crusca e, fino ad arrivare alla farina integrale, che conserva tutte le parti del chicco di grano.

Quali sono le differenze tra farina tipo 00, 0, 1, 2 e integrale – significato dei tipi di farina

Queste sono le differenze tra i vari tipi di farina in base al grado di raffinazione e al contenuto di ceneri:

  1. Farina tipo 00:
    • Raffinata e molto fine.
    • Ha un basso contenuto di ceneri, generalmente intorno allo 0,45%.
    • Utilizzata principalmente per preparare dolci, pasta fresca e prodotti da forno leggeri.
  2. Farina tipo 0:
    • Leggermente più grezza rispetto alla tipo 00.
    • Ha un contenuto di ceneri leggermente superiore, intorno allo 0,55%.
    • È adatta per la produzione di pane, pasta e prodotti da forno in generale.
  3. Farina tipo 1:
    • Più grezza rispetto alla tipo 0.
    • Contiene una quantità di ceneri più elevata, generalmente tra lo 0,62% e lo 0,80%.
    • Adatta per la panificazione, la produzione di pizza e alcuni prodotti da forno.
  4. Farina tipo 2:
    • Più grezza rispetto alla tipo 1.
    • Ha un contenuto di ceneri più elevato, solitamente tra l’1% e l’1,50%.
    • Utilizzata per la panificazione e la produzione di prodotti da forno più rustici.
  5. Farina integrale:
    • Non raffinata e ottenuta dalla macinazione di tutto il chicco di grano, compresa la crusca.
    • Ha il contenuto di ceneri più alto tra tutti i tipi di farina, superiore al 1,50%.
    • Contiene tutti i nutrienti del grano, inclusi fibre, vitamine e minerali.
    • Spesso utilizzata per la produzione di pane integrale, biscotti e altri prodotti da forno salutari.

Ricorda che i valori esatti di contenuto di ceneri possono variare leggermente a seconda del produttore e delle fonti di grano utilizzate.

Che cosa sono le ceneri della farina?

Le ceneri della farina sono un termine utilizzato nell’industria alimentare per descrivere il residuo minerale che rimane dopo la combustione completa della farina. Quando la farina viene bruciata a temperature elevate, il contenuto di acqua, proteine, carboidrati e grassi si volatilizza, lasciando dietro di sé le ceneri. Le ceneri sono costituite principalmente da minerali come calcio, magnesio, potassio e fosforo, che sono presenti naturalmente nella farina e provengono dagli ingredienti utilizzati nella sua produzione, come il grano.

Le ceneri della farina sono spesso utilizzate come indicatore della qualità della farina. La quantità di ceneri presenti può fornire informazioni sulla purezza e sulla presenza di impurità nella farina. In generale, una quantità maggiore di ceneri indica una farina meno raffinata e più ricca di sostanze minerali. Tuttavia, è importante notare che le ceneri da sole non rappresentano un indicatore completo della qualità nutrizionale della farina, poiché non tengono conto di altri fattori come il contenuto di fibre, vitamine e minerali che possono essere presenti.

Le ceneri della farina sono solitamente espresse come percentuale in peso rispetto alla farina totale. Ad esempio, se una farina ha un contenuto di ceneri del 1%, significa che il 1% del peso totale della farina sono costituiti dalle ceneri.

Usi dei diversi tipi di farina tipo 00, 0, 1, 2 e integrale

  1. Farina 00:
    • Utilizzata principalmente per la preparazione di dolci, come torte, biscotti e pasticcini.
    • Ottima per la realizzazione di pasta fresca, come pasta all’uovo, tagliatelle e tortellini.
  2. Farina 0:
    • Adatta per la preparazione di Pizza, Focacce e pane bianco.
    • Utilizzata per la realizzazione di pasta fresca, come orecchiette e gnocchi.
  3. Farina 1:
    • Utilizzata per la preparazione di pane integrale leggero, con un sapore più deciso rispetto alla farina 0.
    • Può essere utilizzata anche per dolci, come torte e biscotti, se si desidera un sapore leggermente più rustico.
  4. Farina 2:
    • Ideale per la preparazione di pane integrale, con una consistenza più densa e un sapore più pronunciato.
    • Può essere utilizzata per la preparazione di biscotti e crackers integrali.
  5. Farina integrale:
    • Utilizzata per la preparazione di pane integrale, con una consistenza densa e un sapore robusto.
    • Adatta per la preparazione di dolci integrali, come torte e biscotti, per ottenere un risultato più nutriente e rustico.

Perché la farina integrale fa fatica a lievitare?

La farina integrale può presentare alcune caratteristiche che la rendono più difficile da far lievitare rispetto alla farina bianca. Questo è principalmente dovuto alla presenza di un maggior contenuto di fibre e di alcuni componenti presenti nel guscio del chicco, come l’acido fitico.

Le fibre presenti nella farina integrale possono assorbire più acqua rispetto alla farina bianca, rendendo l’impasto più denso e meno elastico. Questo può ostacolare il processo di lievitazione, poiché il gas prodotto dai lieviti può avere difficoltà a espandersi nell’impasto più denso.

Inoltre, l’acido fitico presente nella farina integrale può interferire con l’attività dei lieviti. L’acido fitico si lega a importanti minerali come il calcio, il ferro e lo zinco, rendendoli meno disponibili per i lieviti. Questo può rallentare la crescita dei lieviti e ostacolare la lievitazione.

Per superare queste difficoltà, è possibile adottare alcune strategie durante la preparazione dell’impasto. Ecco alcuni suggerimenti:

  1. Utilizza una percentuale inferiore di farina integrale rispetto alla farina bianca. Gradualmente puoi aumentare la quantità di farina integrale man mano che acquisisci più esperienza.
  2. Prevedi tempi di lievitazione più lunghi. Poiché l’impasto con farina integrale può richiedere più tempo per lievitare rispetto a quello con farina bianca, è consigliabile prolungare i tempi di lievitazione. Lascia lievitare l’impasto in un luogo caldo e coperto fino a quando non raddoppia di volume.
  3. Aggiungi un lievito più potente. Puoi provare a utilizzare un lievito di qualità superiore o lievito fresco anziché il lievito secco, poiché potrebbero essere più efficaci nella lievitazione dell’impasto con farina integrale.
  4. Pratica tecniche di piegatura e rinforzo dell’impasto. Durante la lavorazione dell’impasto, esegui alcune piegature e rinforzi per sviluppare la rete di glutine e migliorare la lievitazione.

L’autolisi può essere un’ulteriore tecnica utile quando si lavora con la farina integrale. L’autolisi è un processo in cui la farina viene mescolata con l’acqua e viene lasciata riposare per un certo periodo di tempo prima di aggiungere gli altri ingredienti dell’impasto, come il lievito e il sale.

Durante l’autolisi, gli enzimi naturali presenti nella farina iniziano a rompere gli amidi, consentendo una migliore idratazione della farina e un rilascio di zuccheri. Questo processo aiuta a sviluppare una struttura più elastica nel glutine e può migliorare la lievitazione e la consistenza finale del pane.

Per eseguire l’autolisi, puoi mescolare la farina integrale con l’acqua in una ciotola fino a ottenere un impasto appiccicoso. Lascia riposare l’impasto coperto per almeno 20-30 minuti, ma anche fino a diverse ore. Successivamente, puoi aggiungere gli altri ingredienti, come il lievito e il sale, e procedere con la lavorazione dell’impasto come indicato nella ricetta.

L’autolisi non è obbligatoria, ma può essere utile per migliorare la lievitazione e la struttura del pane con la farina integrale.

Sperimentando con queste strategie e adattando le ricette, potrai ottenere risultati migliori nella lievitazione dell’impasto con farina integrale.

Vantaggi delle farine meno raffinate: perché evitare la tipo “00”

Le farine meno raffinate offrono numerosi vantaggi rispetto alla più comune farina tipo “00”. Mentre la farina tipo “00” è altamente raffinata e privata di molti nutrienti, le farine meno raffinate, come ad esempio quelle integrali o semi-integrali, conservano una maggiore quantità di nutrienti e fibre. Questo significa che le farine meno raffinate possono contribuire a una dieta più equilibrata e favorire una migliore salute. Inoltre, grazie alla presenza di fibre, queste farine hanno un indice glicemico più basso rispetto alla farina tipo “00”, il che le rende ideali per il controllo del peso e la gestione del livello di zucchero nel sangue. Quindi, se si desidera ottenere i massimi benefici dalla farina, è consigliabile optare per le varianti meno raffinate e limitare l’uso della farina tipo “00”.

In conclusione

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